venerdì 27 marzo 2009

Il Cianuro di Cosimi



Orrore. Questo è più o meno quello che ho provato leggendo Il Tirreno e il suo articolo di Cronaca livornese nel quale il Signor Alessandro Cosimi illustra i suoi buissimi incubi di futuro per la nostra città. Tranne l’ipotesi di porticcioli vari, su cui non mi sbilancio per ignoranza dell’argomento, il resto della esposizione e dell’articolo è un susseguirsi di sbigottimento. Premetto che come consigliere circoscrizionale eletto per Rifondazione Comunista, ero uno tra i più favorevoli ad un accordo con il PD in vista delle prossime elezioni al fine di portare all’interno del governo cittadino sensibilità diverse, più sociali, più ecologiche e molto meno palazzinare. Visto l’orrore che ho avuto modo di leggere credo di aver ben capito perché la Sinistra e questo PD non siano giunti ad un accordo programmatico.

L’ospedale è una vicenda ormai nota, scellerata, che con tutte le rassicurazioni del caso, porterà comunque Montenero, Banditella e dintorni nel più totale caos e toglierà un fondamentale servizio primario dal centro città, attualmente comodamente raggiungibile e usufruibile. Ma di questo ne ho parlato ampiamente nel blog del Signor Cosimi e ognuno può andarsi a leggere perché trasferirlo è una proposta totalmente scellerata.

Lo Stadio attuale è chiaramente inadeguato, sia per collocazione sia per la totale incuria strutturale al quale è stato abbandonato da anni e anni. La soluzione però che vede trasformare il Cisternino di Pian di Rota in un tornello elettronico e in una panineria che vende magliette del Livorno mi pare un attimino fuori luogo. Certo, è un’estremizzazione, ma sicuramente il Poccianti non avrebbe mai pensato che le sue mirabili opere (Cisternino, Bagnetti della Puzzolente, Acquedotto) potessero perdere la loro vocazione di relax, villeggiatura, benessere, per uno Stadio e per una partita di calcio! Un disegno ignobile e offensivo per chi, in pochi anni con poche ma lungimiranti idee ha cambiato il volto di Livorno proiettandola 200 anni in avanti.

In questa città si rincorre solo il nuovo. Da tecnico, il nuovo è la scelta più semplice, priva di vincoli, senza sfide, ma un tecnico serio è quello che riesce ad ottenere ottimi risultati partendo dal vecchio, recuperando ciò che ha e ripensando il presente. Mi si risponderà che questa città si è molto spesa per il recupero del vecchio, ma mi permetto di far notare che gran parte dei vari piani di recupero presenti passati e futuri sono solo il frutto dell’ ”intervento divino” di qualche Comunità Europea o di qualche elargizione regionale.

Ridicolo infine l’appellarsi alla “fine del Tabù” di non oltrepassare la Variante! L’unico tabù intelligente! Autoimposto, auto violato e auto decaduto. Eh sì Signor Cosimi! Nell’articolo si fa notare che il tabù è già stato infranto con la cementificazione di Salviano 2 (scelta fortemente osteggiata dalla Sinistra livornese): ma chi l’ha infranto?? Io? Mia nonna? Mia zia? No! L’ha infranto bellamente la stessa classe politica che governa questa città! L’ha infranto lei e il partito di cui era Segretario territoriale! Non faccia finta di essere il capo di una opposizione che finalmente dopo molti anni giunge a governare la città. Ci risparmi questa pantomima!

In questo modo si condanna la città a pagare una cambiale in bianco sul futuro in quanto a parità di base imponibile (“stagnazione demografica”) ci sarà un esplosione di costi fissi: elettricità dei lampioni, manutenzione e spazzamento di tutte le nuove strade che saranno costruite, allungamento dei percorsi dei Mezzi pubblici e dei mezzi per lo smaltimento dei rifiuti.

Una città che perde densità, che si rarefà verso le campagne è una città destinata a perdere, destinata a implodere una volta che avrà perso quella massa critica che consente di bilanciare facilità di spostamenti, presenza di servizi, sicurezza e sostenibilità economica.

Signor Cosimi, lei si vanta di aver portato la città al pareggio, di essere arrivato al giro di boa: non giri per ritornare nelle acque agitate, prosegua diritto.


- Edoardo Marchetti