martedì 23 febbraio 2010

Ritorno al passato


Le ultime trasformazioni annunciate alla viabilità di Viale Boccaccio
e del Viale Nazario Sauro sembrano porre una pietra tombale su un
concetto moderno di viabilità cittadina di scorrimento dettato più da
l’esigenza di fare molti interventi a poco prezzo che dalla reale
volontà di riorganizzare il traffico. Emblema di questo risulta
l’abdicazione dalla soluzione delle intersezioni di Barriera Roma e
di Viale Mameli che erano evidentemente gli interventi più risolutivi
ma anche i più onerosi.
I due interventi massimamente deteriori sono per l’appunto la
realizzazione della rotatoria tra Viale Nazario Sauro e Via dei
Pensieri che sarà generatrice di un ingorgo pressoché perenne in
direzione mare (figuriamoci durante le partite di calcio) e segnerà la
sepoltura definitiva della pista ciclabile sullo stesso Viale in quanto
dimensionalmente dovrà andare ad interessare anche i larghi
marciapiedi attualmente presenti; non parliamo di quella di Via da
Verrazzano, ancora più inutile e ancor più dannosa. Secondo
intervento “retromirante” è l’ennesimo impianto semaforico tra
Via Lopez e Viale Fabbricotti, in un revival di idee di mobilità
quantomeno “vintage”: qui non c’è sincronizzazione che tenga nei
momenti di maggior traffico ris
chia di mandare in blocco sia la rotatoria “dei Pompieri” sia
l’incrocio con Viale Mameli; per l’attraversamento del Viale e il
raggiungimento della RSA sarebbe bastato un semaforo a chiamata.
Anni fa ormai proposi ad un entusiasta quanto “scordone” Assessore
Bruno Picchi due progetti di regolazione del traffico per
l’eliminazione del semaforo dei Cimiteri della Misericordia (questo
il link del dettaglio dei progetti
http://edoardomarchetti.blogspot.com/2008/01/barriera-roma.html) : il
primo più economico era la realizzazione di un’ampia rotatoria di
superficie, il secondo, più lungimirante e più efficiente, era la
realizzazione di una rotatoria di superficie e il sottopassaggio delle
due corsie centrali di Viale Boccaccio e Viale Nazario Sauro in modo da
dare continuità di traffico laddove questo era maggiore, come accade a
Bruxelles nel suo ring interno. Vedo che ancora oggi questo incrocio
rimane tabù e si preferisce fare aspettare
minuti e minuti ai poveri cristi imbottigliati in Via dell’Ardenza.

- Edoardo Marchetti