sabato 26 giugno 2010

La terza via di Enrico Rossi


La sanità livornese si appresta ad un trasloco ormai certo, standoalle parole inequivocabili del presidente della Regione Enrico Rossi,ma la popolazione livornese si appresta a vivere questo passaggio sicuramente importante per la città, sicuramente qualificante, come l’estrema ed ennesima battaglia tra Guelfi e Ghibellini. Molti cittadini (moltissimi elettori di centrosinistra) si trovano costretti a prendere posizione contro i loro stessi governanti votati con più o meno convinzione. La sceltà scellerata di Montenero rischia di azzoppare clamorosamente ciò che invece dovrebbe essere un evento felice per Livorno come la costruzione di un Nuovo Ospedale. Lasciando da parte i pretoriani, Dottor Kildare che minacciano dimissioni in caso di sconfitta politica, altoparlanti ed amplificatori di una linea politica alla quale non credono nemmeno loro, potremmo provare a ragionare più seriamente partendo dalle parole di Enrico Rossi: L’ospedale si fa, e se il referendum lo boccia a Montenero troveremo un’altra zona adatta. Quanto è stimata l’area di Montenero? 25.000.000 € esclusi alcuni espropri (parola di Nebbiai). Quanto costa adeguare la viabilità a Montenero? 15.000.000 € (parola di Nebbiai, Cosimi, etc.). Quanto ha pagato Ipercoop l’area del Nuovo Centro per NON fare un nuovo Ipermercato (non posso credere che siano così sciocchi da creare due strutture identiche che andrebbero semplicemente a dividersi l’attuale bacino d’utenza di Porta a Terra)? 30.000.000 €. Allora perché non do tare di servizi non sanitari l’area di Montenero favorendo l’intervento privato in una zona di pregio (il mercato di alto livello è l’unico che tira in un momento di crisi delle classi più deboli) e costruire invece il Nuovo Ospedale proprio in quell’area del Nuovo Centro dove dovrebbe sorgere il nuovo ipermercato? Dei 15 milioni di euro previsti per l’adeguamento della viabilità di Montenero se ne potrebbero risparmiare almeno 10 in quanto l’area Nuovo Centro è servita dalla più grande rotatoria di Livorno, una strada a 4 corsie, una superstrada ed è adiacente alla ferrovia; senza contare che è una zona assolutamente baricentrica, raggiungibilissima in breve tempo anche da quei quartieri Nord che con Montenero sarebbero costretti ad una roulette russa nel traffico in caso di malore. Male che vada si può andare pari in termini economici ma l’ospedale di qualità necessario a Livorno andrebbe a trovarsi in un luogo assolutamente idoneo agli obiettivi sanitari proposti e diventerebbe una cerniera di coordinamento della futura rete sanitaria che Livorno si appresta a rivoluzionare. Può essere questo un punto di incontro tra Guelfi e Ghibellini, la terza via ipotizzata da Enrico Rossi? Me lo auguro, per TUTTI i livornesi, anche quelli che non la pensano come me.


- Edoardo Marchetti.

sabato 19 giugno 2010

Simboli Religiosi


Leggendo il vostro giornale ("Il Tirreno" - 19/06/2010 ndr) sono rimasto molto colpito dalla lettera accorata di Alessandro Bassi Luciani e pur non essendo cristiano mi unisco all’appello in qualità di seguace della religione dell’Indefinito. Per chi non la conoscesse, l’Indefinito è il principio creatore di Coso e Cosa simboli universali di amor vago, e sincretismo di una antica religione pagana di origine latina (“et cetera res” divenuta “eccetra”). Da profondo devoto di questi due salvatori del Linguaggio Impreciso mi unisco all’appello affinché nelle stanze dei degenti, oltre alla Croce, alla Mezzaluna, alla Stella di David, al Calendario e ad un Barometro, sia apposta anche una miniatura dell’oltraggioso ciclomotore Piaggio, simbolo della nostra religione. Non chiedo l’affissione di Achille Occhetto in quanto ha dimostrato un devoto e profondo pentimento.

- Edoardo Marchetti