sabato 23 agosto 2008

L'estate del turista

(by castefoto)

Questa estate ho deciso di trascorrere le mie vacanze in Sardegna e dopo circa 10 anni mi sono ritrovato a riprendere un traghetto avendone un ricordo non particolarmente terribile.

La partenza è terribile: il 2 Agosto fa caldissimo e il traghetto (Scorpio – Sardinia Ferries) è in ritardo di circa un’ora costringendo gli utenti paganti a cuocere letteralmente al sole sui moli della Stazione Marittima. Per fortuna c’è un bar! Manco a dirlo… decine e decine di persone bivaccano nei locali del terminal cercando di ripararsi dal Sole sulle poltroncine (poche) e per terra (i più). Al bar c’è incredibilmente poca fila e si scopre subito il perché: due miei amici chiedono un Thè in brick e un caffè e io pure chiedo un Thè in brick, la barista ci comunica scocciata che il Thè c’è solo alla spina, il tempo di dire al mio amico “Allora prendimi un caffè” e la barista, una biondina coi capelli corti a mio avviso troppo volgare pure per stare in Piazza Cavallotti, batte lo scontrino col caffè e i due Thè alla spina alterandosi e dicendo che non può stare a perdere tempo e che ormai li aveva battuti e che quindi dovevamo prenderli. Ne nasce un breve diverbio che solo l’imminente partenza e la poca voglia di stare a discutere hanno fatto terminare. Usciti, finalmente iniziamo ad imbarcarci e veniamo accolti a urla e grida dai marittimi di terra e di bordo che più che accogliere turisti sembrano degli aguzzini degni di Schindler’s List. La nave almeno era decente e il viaggio diurno sulle poltroncine (gratuite) è stato comodo.

(by mc5)

Al ritorno i drammi si invertono. I marittimi del porto di Olbia, forse in maniera più lungimirante, sono molto giovani e cortesi e accolgono i turisti senza problemi dirigendoli civilmente verso la loro nave. Noi ci imbarchiamo su la Moby Aki per un viaggio notturno. Descrivo in sintesi la prassi della Moby Aki: Sali a bordo, arrivi in un corridoio abbastanza spazioso e, quando hai sonno, cadi per terra in un punto casuale della nave e dormi. Incredibile! Forse l’ingenuo sono io che pensavo ci fossero delle sale piene di poltroncine dove dormire! Macché tutti accampati dove capita... sulle scale…. Davanti alle porte di emergenza… intralciando i corridoi… una lirica Odissea sulla nave Top Gamma della Moby (mi immagino quelle peggio!). Ma la cosa bella è che il tranquillo e gentile comportamento del personale di bordo fa pensare che tutto ciò sia normale, che la nave sia un accampamento di asciugamani di gente sdraiata sulla moquette, sui divanetti, coi piedi sui tavolini del Self-Service…. Tutto regolare… la norma… la prassi!

Alcune osservazioni: Il turista che transita per il porto di Livorno ritornerà probabilmente solo dopo quando un sano attacco di Alzahimer gli ha fatto dimenticare il trattamento ricevuto.

1) Basterebbe creare delle strutture, anche in legno lamellare, coperte poste sul piazzale di attesa dell’imbarco in modo da ombreggiare i turisti in attesa e rendere più sopportabili eventuali ritardi; investimento minimo per un servizio gradevole.

2) La barista di cui sopra dovrebbe essere mandata a lezione di “comportamento al pubblico” oppure posta dietro le quinte dove non possa urlare ai clienti.

3) Perché la Moby non elimina tutte quelle cabine perennemente vuote e crea ampie sale poltroncine evitando che gli utenti si accampino per i vari corridoi? Anche aumentando i biglietti! Va bene uguale!

Finisco qui questa finestra del turista medio, con poche pretese, tranne quella di essere trattato da essere umano e non da animale.

- Edoardo Marchetti.

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