lunedì 18 febbraio 2008

Salvate la Piazza!

(by narice28)

La presentazione di un progetto alla stampa cittadina implica generalmente che quello che è stato presentato non verrà mai più modificato nelle sue linee sostanziali e saremmo fortunati se saremo chiamati, per onorare il principio della partecipazione, a discutere di quali fronzoli tale progetto dovrà avere. Questo approccio alla progettazione viene sempre presentato come il “migliore possibile” ma generalmente è anche l’unico a salire all’onore delle cronache e nonostante le numerose usuali lamentele, poco spazio viene lasciato alle “idee alternative”.


Il progetto discutibile che preannuncio è quello relativo a Piazza del Luogo Pio che porterà alla cancellazione di una delle poche piazze cittadine e per di più nel centro storico de “La Venezia”. Siccome ritengo la polemica fine a se stessa se non è accompagnata da una proposta (anche se, invece dei Diktat, l’Amministrazione potrebbe proporre almeno una scelta tra progetti diversi), ho ritenuto opportuno presentare un idea alternativa che possa salvare “capra e cavoli”.


Partendo dall’idea che la Piazza debba rimanere e soprattutto debba rimanere la visuale della Chiesa dell’Assunzione per chi proviene da Via della Venezia, ho dapprima indiduato, mediante una semplice linea retta, quale parte rimane fuori dalla visuale e dove è quindi possibile edificare senza alcun impatto visivo. Considerando un edificato a L con un lato su Viale Caprera e uno in adiacenza ai Bottini dell’Olio fino a Via degli Ammazzatoi, con un opportuna progettazione architettonica, possiamo ottenere una decina di fondi commerciali, oltre cento alloggi di varie metrature e un ampio parcheggio coperto per i residenti. Il tutto concentrato su un quarto della superficie iniziale e per un altezza fuori terra non superiore ai 25-30 metri. In questo modo si otterranno più o meno gli stessi quadagni e forse qualcosa si potrà risparmiare sui costi di costruzione che così facendo sarebbero concentrati.

La soluzione proposta permetterebbe di salvare e risistemare la piazza in maniera più dignitosa; con una certa sensibilità architettonico-urbanistico-sociale si potrebbe pensare anche alla creazione di un porticato commerciale che si affacci sul fosso di nuova riapertura in modo da dar vita ad un percorso che sarebbe molto utili anche durante Effetto Venezia.

Questa è solo un idea, la mia, ma probabilmente, se ascoltassimo i livornesi, ce ne sarebbero molte altre e migliori.

- Edoardo Marchetti

3 commenti:

Stefano ha detto...

L'idea di mantenere la visibilità della chiesa e al contempo di non intervenire in modo massiccio nell'area della piazza è senza dubbio valida. Se chiedessimo ai Livornesi un progetto per le nuove costruzioni del Luogo Pio, penso che alla fine, in alzato, dovremmo ripiegare sui soliti falsi storici, con cornici in "sordo cemento", come le definiva (se non sbaglio) Lando Bortolotti. Intorno alla chiesetta dell'Assunzione potrebbe essere invece costruito un polo espositivo come ampliamento naturale di quello ai Bottini dell'olio: facendo ricorso ad ampie superfici vetrate si potrebbero integrare i ruderi intorno alla chiesa con una nuova struttura che porterebbe un valore aggiunto al quartiere, non solo in occasione di Effetto Venezia. Ad esempio, potrebbe essere realizzato un ingresso sotterraneo direttamente dal centro della piazza (in stile Louvre, ma senza piramide...), che così diverrebbe porta d'accesso al nuovo quartiere e non solo uno squallido vuoto adibito a parcheggio. Lungo il riaperto Canale dei Navicelli invece fondi commerciali e abitazioni, come nella tua proposta, mentre dalla parte della chiesa di San Ferdinando mi limiterei alla sola sistemazione dei giardini, senza costruire niente, per non perdere la visione del Mastio della Fortezza Vecchia sullo sfondo (ma non credo che alla Consabit siano felici di queste proposte...).

Edoardo Marchetti ha detto...

Eheheheh! Tu sogni in grande! Quella era anche una mia vecchia idea, prima che gli venisse in mente di fare 120 appartamenti in una piazza! Creare uno spazio espositivo in linea coi bottini dell'olio eppoi una specie di "Giardino d'inverno" tutto intorno alla Chiesa.... che ospitasse piante di vario tipo e fosse contestualmente utilizzabile come spazio espositivo coperto. Ma da quando son in politica ho scoperto che manco le belle idee annacquate vanno bene.... figuriamoci quelle pure!

P.S. Consabit non mi ha risposto, il Sindaco non mi ha risposto, l'Assessore Picchi non mi ha risposto, e il Tirreno non mi ha pubblicato.... fai te!

Stefano ha detto...

Hai ragione, ma sogno in grande quello che in altre parti del mondo potrebbe definirsi un progetto realisticamente fattibile; invece qui ogni proposta viene schiacciata sotto il peso della politica e degli interessi privati.
L'imprenditoria, elemento di spicco del passato della Livorno medicea e lorenese, oggi è portata a pensare in piccolo, senza portare alcun valore aggiunto alla città in prospettiva futura. Se nel progetto di piazza del Luogo Pio si è data priorità alle nuove costruzioni piuttosto che alla piazza, se intorno al Corallo si vorrebbe edificare un altro pezzo di periferia sempre uguale a se stessa, se sui resti del Cinema Odeon, a ridosso di uno dei più antichi cimiteri anglicani d'Italia, si stanno costruendo rampe fuori scala in stile Stadio di San Siro, significa che imprenditoria locale e politica stanno pensando in piccolo. Forse non è un caso che Porta a Mare (con scelte migliorabili o meno, non è questo il punto) sia portata avanti da una società non livornese; non livornese è pure l'imprenditore che ha finanziato il recupero dell'Hotel Palazzo (senza trasformarlo nel solito "residence"). Purtroppo viviamo in una realtà dove politica e imprenditoria locale cercano quasi sempre di non pestarsi i piedi a vicenda: in questo modo non si prendono decisioni importanti e sfumano occasioni concrete di rilancio. Per questo, ricollegandomi ad un tuo vecchio intervento, siamo invasi da edilizia: l'architettura non accetta troppi compromessi ad eccezione di quelli riportati negli strumenti urbanistici. L'edilizia invece è propria di chi non guarda alla città in prospettiva futura.
Purtroppo questi sono temi che difficilmente trovano risposta o generano un concreto interesse nel mondo dell'imprenditoria, della politica e della stampa. Non ci resta solo che... insistere!