martedì 29 settembre 2009

L'omicidio di una città


Assassini, direbbe qualche decano livornese. E’ un epiteto che si può benissimo attribuire a quella parte politica che vuole costruire il nuovo ospedale tra Montenero e Ardenza. Lo scellerato scempio ambientale, paesaggistico e urbanistico porterà una colata di cemento ulteriore in un territorio già profondamente sfregiato da una urbanizzazione selvaggia. Ucciderà definitivamente Ardenza e Via Mondolfi: già c’è caos ora e non c’è niente, immaginatevi con un ospedale regionale con un bacino di utenza da 150.000, 200.000 persone. La cosa che sconcerta è come la passività sociale dilagante faccia in modo che gli abitanti di Ardenza non scendano per strade a fare le barricate. Ucciderà anche gli anziani utenti che adesso possono raggiungere in autobus, a piedi o in bici la struttura e che a Montenero perirebbero per strada oppure di vecchiaia negli epici tragitti in bus. Ammesso che mettano qualche linea! Ucciderà i bilanci visto che attualmente si spende, sperpera e inaugura nuove strutture nel vecchio ospedale, un po’ come suonare la banda sul Titanic. E ammesso che si voglia trasformare il vecchio ospedale in una immensa RSA (ma ci credete davvero?) si raccomandano gli anziani degenti di non sentirsi male perché comunque morirebbero nell’interminabile tragitto per raggiungere il nuovo Pronto Soccorso. Si uccide la Variante Aurelia che sarà invasa dalle auto di quelli che prima ci andavano a piedi o in bici. Un disastro targato Cosimi. Un disastro “trasparente” come si pregia di dire il Sindaco e che si vanta di una partecipazione che mai ci sarà, perché vera partecipazione sarebbe se i cittadini e i consiglieri comunali fossero chiamati a decidere su almeno 2 o 3 progetti differenti. Una bufala, l’ennesima tragedia amministrativa. Di questo passo Bruno Vespa ci dedicherà una puntata con tanto di plastico e Livorno sarà la vittima del delitto.


- Edoardo Marchetti.

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