domenica 4 ottobre 2009

7 domande al Sindaco

Ho letto con interesse una lunga intervista paragonabile a un brodo senza tortelli. Molte chiacchere, argomenti triti e ritriti, storie ed epopee che hanno liquidato in 4 righe (e senza rispondere) le questioni sollevate puntualmente e precisamente nel lungo articolo dell’Architetto Mauro Parigi e l’enorme problema di viabilità che si verrà a creare ad Ardenza non viene nemmeno nominato. Piuttosto si dice che per 650/700 posti letto servono 10/15 ettari di terreno pari a 150.000 metri quadri. Facciamo “due conti della serva”: 150.000 metri quadri per 4 piani fa 600.000 metri quadri e supponendo che solo un terzo della superficie edificata venga destinata a stanza di degenza abbiamo 200.000 quadri per i malati. Supponendo inoltre che si attribuiscano 20 metri quadri di stanza ad ogni malato (una enormità) noi avremo un ospedale dimensionato per 10.000 posti letto e se anche la superficie fosse lorda, supponendo un rapporto di copertura del 25% avremmo comunque spazio per 2.500 posti letto. La sproporzione dei numeri è evidente anche in via cautelativa e sembra piuttosto finalizzata ad escludere ad hoc tutti gli altri siti e soprattutto l’edificazione di un monoblocco nelle aree libere attualmente presenti nel perimetro ospedaliero. Mi permetto di fare solo 7 domandeal Sindaco: Si è confrontato con gli urbanisti? Come ha intenzione di risolvere i nodi di viabilità della Variante (considerando Porta a terra e Nuovo Centro)? Che fare per Ardenza e Via Mondolfi che si troverebbero inevitabilmente intasate? E’ capace di garantire il trasporto d’urgenza al Pronto Soccorso in 10 minuti ad almeno l’80% dei livornesi? Può spiegarci come i lavoratori riusciranno a raggiungere il Nuovo Ospedale in bici? Può spiegarci perché ha messo panchine in marmo bianco e luci a LED all’ingresso dopo che aveva deciso di spostare l’ospedale? Può spiegarci perché porta avanti i progetti di ampliamento dei parcheggi a servizio dell’ospedale di Via della Meridiana e dietro Piazza Maria Lavagna dopo aver deciso il trasferimento dell’ospedale? Pacatamente, serenamente…

- Edoardo Marchetti

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