sabato 21 novembre 2009

Pennini e Calamai

La vicenda personale della direttrice dell’ASL Monica Calamai sottoposta alla grave e vergognosa minaccia di insulti e lettere minatorie pone all’attenzione di tutti la pochezza e la codardia di chi è autore di queste minacce e per questo la direttrice riceve la solidarietà personale, per quanto poco conti, di chi sta scrivendo. Il dibattito e lo scontro verbale di idee e opinioni sono azioni sempre legittime anche quando essi assumono toni accesi, purché rimangano nel campo professionale, politico che ci troviamo ad affrontare e non travalichino nella sfera personale e privata che niente deve avere a che vedere con la discussione. Personalmente, da consigliere circoscrizionale, ho avuto modo di scontrarmi anche aspramente con diversi politici e amministratori incontrati lungo il mio percorso ma sempre su un preciso campo fatto di idee differenti e mai di attacchi personali e privati. Tanto più che è evidente a tutti come una pur legittima ragione possa diventare un palese torto se lo scontro si sposta sul piano personale. E’ però inquietante il modo con cui questa vicenda viene affrontata dalla stampa e in particolar modo da una nota emittente locale tesa a confondere il dibattito sul Nuovo Ospedale con le gravi minacce ricevute dalla Dottoressa Calamai e in alcuni recenti servizi propensi a sostenere la tesi che l’opposizione all’operato della direttrice e le minacce che riceve siano circa la stessa cosa. Sarebbe un tentativo doppiamente meschino perché da un lato mette all’indice un legittimo movimento di opposizione alla localizzazione del Nuovo Ospedale schierando tanti onesti cittadini nella manichea categoria dei “cattivi” e dall’altro rischia di derubricare le minacce a mero scontro politico. Oltre a esprimere di nuovo la mia solidarietà alla direttrice la invito anche a non cadere in questa semplificazione che rischia di sacrificare la sua sicurezza personale nel tritatutto della polemica politica.

- Ing. Edoardo Marchetti

Nessun commento: